Cultura
DallAdriatico a Scutari per ricostruire il futuro
Lassistenza ai profughi kosovari in Puglia e il sostegno alle donne che in Albania lavorano in una azienda agro alimentare. Sempre sulla prima linea della solidarietà
di Redazione
Le sponde dell?Adriatico. A definire così il suo ?campo d?azione?, raccontando di campi profughi e immigrati al posto delle ginestre e del mare azzurro delle agenzie di viaggi, è Progetto Mondialità. Una organizzazione non governativa pugliese che, da anni, del territorio adriatico vive la realtà più difficile. Quella degli immigrati che ogni anno si aggrappano alle scogliere della Puglia in cerca di una ?chance?, quella delle popolazioni più povere dell?Albania e, dallo scoppio delle ostilità nei Balcani, quella dei profughi kosovari.
Situazioni e storie terribili per cui operatori e volontari di Progetto Mondialità hanno deciso di trasformare in fatti e azioni concrete tante parole solidaristiche. Qualche esempio? Il programma di sensibilizzazione sulle tematiche dell?intercultura e dei diritti dell?uomo organizzato quest?anno in occasione del cinquantesimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani, oppure il primo vero censimento di tutti gli enti pubblici, associazioni e centri di accoglienza pugliesi che offrono servizi e informazioni sugli immigrati consultabile su Internet all?indirizzo www.arpnet.it/cisv/50anni/index.html.
Dall?altra parte del canale di Otranto, invece, beneficiari dei programmi della Ong pugliese sono soprattutto le popolazioni albanesi. Come quella di Hajmel. Un piccolo comune in provincia di Scutari, in cui dal Marzo dello scorso anno Progetto Mondialità, la Ong Nuova Solidarietà e la Comunità dei Cappuccini di Nenshat lavorano per potenziare le attività lavorative delle donne nella produzione, conservazione e commercializzazione dei prodotti agro-zootecnici tradizionali. Alle famiglie di Hajmel che prestano soccorso ai profughi kosovari, inoltre, i volontari di Progetto Mondialità distribuiscono beni di prima necessità.
Altri aiuti provenienti dall?Italia vengono inoltre nel Campo profughi di Nenshat gestito dalla Caritas di Scutari, all?opera don Grittani impegnata a Mamuras e all?Istituto Suore Salesiane di Tirana.
Per informazioni: Progetto Mondialità, telefono: 080 5240461.
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